mercoledì 19 febbraio 2020

Al museo con i bambini - Il Museo dei Trasporti di Lucerna

Mentre mio figlio grande era via con gli scouts abbiamo deciso di fare un regalo al piccolo (che così piccolo non è, visto che va per i 13 anni) e di portarlo a visitare il Museo dei Trasporti di Lucerna.

Dovete sapere che la Svizzera è carissima. Non ci sarebbe altro da aggiungere, solo girare la macchina e tornare indietro. Ma aggiungo anche che è bellissima e poichè per noi ogni viaggio è anche una sfida abbiamo cercato di fare di tutto per affrontare anche Lucerna in un modo low cost.

Una veloce occhiata ai siti vari di booking per gli alloggi e avevamo già capito che non avevamo scampo. Per fortuna facciamo sempre un giro anche sul sito degli ostelli e lì invece la cosa si faceva interessante.
Prima di tutto: colazione compresa. Secondo: parcheggio a costi abbordabili. Terzo: con la tessera degli ostelli un discreto sconto sulla tariffa adulti (circa il 20%). Ultimo ma non ultimo: tessera dei mezzi pubblici offerta per tutti quelli che pernottano almeno una notte a Lucerna.

Come potete immaginare abbiamo prenotato immediatamente una tripla allo Jugendherberge Luzern.  Che a dire il vero ha un solo e unico difetto (oltre alla 'spartanezza' della sistemazione, ma per noi va bene): non ha una cucina a disposizione per gli ospiti ma solo un microonde e un bollitore per l'acqua. (C'è anche un ristorante ma è aperto in alta stagione). Quindi il secondo pensiero è stato cercare un posto dove cenare (non che a Lucerna non ce ne siano, ma sembra che servano diamanti al posto del cibo visti i costi), purtroppo siamo finiti al McDonald - ahimè - che però ci ha servito un panino che esiste solo in Svizzera -il McRaclette- che ci ha sollevato un po' il morale.

Il centro storico di Lucerna è un gioiellino, ha palazzi eleganti e con le facciate dipinte, piazzette, vicoli e in fondo quasi sempre si vede il lago. Ha poi due ponti di legno antichi, uno famosissimo. Noi ci siamo limitati a fare un giretto il pomeriggio che siamo arrivati, tra l'altro pioveva, e a guardarci intorno, nonchè a intrufolarci nel monomarca della Victorinox, un negozio bellissimo dove avremmo comprato tutto ma non siamo andati oltre un cioccolato a forma di coltellino svizzero e a dei cavatappi. Non chiedetemi dei mercatini di natale che pure c'erano , non li abbiamo trovati e amen.










Il giorno successivo era dedicato al Museo. Se avessimo avuto più tempo a disposizione saremmo andati con i mezzi pubblici, super efficienti e con la card che ci ha regalato l'ostello anche gratuiti. Ma poi avremmo ripreso la strada di casa, così siamo andati in auto e ci siamo pagati il parcheggio, crepi l'avarizia.




Crepi fortissimamente l'avarizia anche per il biglietto del Museo che costa un botto (ma vale tutti i franchi che spenderete): 32 chf gli adulti, 22 chf bambini e ragazzi 6-16 anni.  Conviene sfruttarlo al massimo presentandosi all'apertura e rimanendo lì fino all'orario di chiusura. Comunque non riuscirete a fare e vedere tutto, ma almeno avrete sfruttato fino in fondo il biglietto.

Il Museo dei Trasporti di Lucerna è grandissimo e diviso in padiglioni per ogni tipologia di mezzo che viene presentato. Quindi ci sono padiglioni per il volo, i treni, il trasporto per nave, lo spazio etc etc
Ovunque ci sono simulazioni a cui partecipare, mezzi su cui salire, giochi da fare. Alcune attività sono libere, per altre bisogna prenotarsi nel padiglione stesso e hanno orari di apertura, come anche le visite guidate ad esempio al mesoscafo di Piccard (che infatti non siamo riusciti a vedere).

E' un museo a padiglioni, quindi vi capiterà di passare da un padiglione all'altro attraversando un cortile centrale. In questo cortile centrale c'è uno specchio d'acqua con barchette elettriche e un cantiere con miniruspe e altri mezzi di movimento terra da utilizzare liberamente.  Se dovesse piovere nel passare da un padiglione all'altro, il museo fornisce gli ombrelli.


Cosa abbiamo visto noi.

PADIGLIONE DEL TRAFFICO SU ROTAIA

Qui troverete un grande plastico della Ferrovia del Gottardo che risale al 1959 con treni funzionanti e pannelli che raccontano la storia della linea ferroviaria.

Inoltre ci sono carrozze di tutti i treni possibili della storia della Svizzera. E simulazioni varie dove si può guidare un treno o una macchina per il movimento dei materiali nelle stazioni oppure la simulazione della salita di una funicolare lungo un'erta salita. 












PADIGLIONE DEL TRASPORTO STRADALE
Il secondo padiglione è dedicato all'auto. Si può innanzitutto partecipare ad un crash test in cui la macchina viene lanciata a 10km orari contro un muro. Non è pericoloso ma abbastanza impressionante. 




Poi si può passare ad un'attività di gruppo in cui si sceglie un veicolo tra quelli esposti che verrà portato al centro di una piccola arena e descritto da un operatore virtuale.



Inoltre nella sezione dedicata alle auto da corsa si può sperimentare la guida su un circuito a scelta e di un'auto a scelta. Se avete dei figli dal preadolescente in su, questo è il posto per voi!



Infine si possono vestire i panni di un postino in motoretta e gareggiare per il miglior tempo nella consegna di un pacco.


PADIGLIONE NAVALE 
Dove ci sono miglialia di modellini di navi grandi e piccole, su alcune si può anche salire. Dove vengono mostrati i nodi utili per la navigazione e dove si può gareggiare remando sui vogatori.




PADIGLIONE DELL'ARIA E DELLO SPAZIO
Quando siamo arrivati in questo padiglione era il primo pomeriggio e la gente al museo era ben aumentata rispetto a quando siamo entrati. Alcuni simulatori avevano una coda infinita e abbiamo lasciato stare. Altre attività avevano invece un flusso molto veloce per fortuna. All'interno del padiglione c'è anche un mega-scivolo che scende dal primo piano, gioia di grandi e piccoli.




Il Museo è davvero tutto da scoprire e queste sono solo alcune indicazioni di tutto ciò che si può fare al suo interno. All'esterno come vi ho accennato c'è un grande cortile con un cantiere per bambini e uno specchio d'acqua con barchette da guidare. 


Chiudo con questa foto molto divertente dove sembra -senza troppa convinzione eh- che siamo attaccati alla coda di un aereo! sembriamo dei pazzi!!!! 

Comunque che ci andiate apposta come noi o vi troviate a passare di lì, questo museo è bellissimo e vale il viaggio! 



mercoledì 27 marzo 2019

Alle Gole del Verdon con la famiglia/2 - Rafting, come e dove

Durante la settimana che abbiamo trascorso a Castellane, ci siamo varie volte soffermati davanti alle agenzie che proponevano ogni sorta di sport acquatico dans les eaux vives e cioè sul fiume. 

Sono attività che non si possono fare da soli, ci vogliono delle guide esperte, anche perchè il Verdon, quando c'è l'acqua, può essere pericoloso. Eh sì, perchè d'estate il livello del fiume è regolato dalle dighe a monte (quelle del lago di Castillon) che vengono aperte di regola il martedi e il venerdi. L'ente che gestisce le dighe d'accordo con il comune o non so chi, può decidere di aprirle anche un giorno in più a settimana, per permettere lo svolgersi delle attività sportive, altrimenti non praticabili. 

Quindi se trascorrete qualche giorno in zona sappiate che a volte il fiume è pacifico ma il giorno dopo può essere impetuoso. Non ci sono cartelli, informatevi!

Le attività sul fiume vanno dal rafting all'hydrospeed, al canyoning, al kayak. Ci sono sempre due o tre livelli di difficoltà, viene sempre segnalato se sono adatte a principianti o meno (bisogna comunque saper nuotare ed essere un po' avventurosi).

Dopo aver letto mille depliant e aver chiacchierato con chiunque proponesse attività simili, abbiamo deciso per il rafting, livello "decouverte" cioè base.

Abbiamo scelto l'agenzia basandoci sui commenti di tripadvisor e su quello che ci sembrava più family-friendly di tutti e abbiamo incrociato le dita che fosse quello giusto per noi - Buena Vista Rafting - che aveva anche il merito di avere una sede fuori dal paese con parcheggio comodo.

Abbiamo prenotato per il venerdi: il materiale viene fornito tutto da loro, tuta in neoprene, caschetto, giubbotto salvagente e anche scarpe chiuse, se come noi viaggiate in sandali da trekking e non le avete portate da casa.

Il percorso scelto era lungo 8 km: dal ponte di Castellane alla spiaggia di Chasteuil. Durata un'ora e mezza, che poi avremmo scoperto essere troppo breve per i nostri gusti. Però per iniziare è più che sufficiente!

Lo ammetto, all'inizio non ero per niente confident, ho accettato solo perchè mio marito e i miei figli erano entusiasti e perchè non puoi fare le vacanze sul Verdon e non fare almeno un'attività acquatica.

Poi quando ho visto le tute di neoprene dove non ci sarei entrata nemmeno con un braccio avevo di deciso di fuggire 😂😂😂

Ma la nostra guida, il super Esteban, mi ha convinto che ce n'era per tutte le taglie e mi ha fatto scivolare dentro una tuta che sembrava fatta apposta per me. Come potrei non amarlo per sempre?

Comunque dopo questo episodio iniziale poco memorabile, tutti bardati siamo stati portati con un pullmino al punto di partenza.
Con noi moltissimi altri equipaggi di altre agenzie, visto che era il giorno di rilascio delle acque dalla diga.

Breve briefing da parte di Esteban e poi in acqua. 
Il canotto è da 8 persone più la guida che sta -a seconda dei momenti- davanti o dietro. Ognuno ha una propria pagaia e deve avere un ruolo attivo nella conduzione del gommone. Se non volete far fatica e vi infastidiscono acqua fredda, spruzzi, instabilità del mezzo, state a a casa.

Le guide sono eccezionali e sarete a vostro agio in due minuti. Sappiate che il gommone è i-n-a-f-f-o-n-d-a-b-i-l-e e i bordi sono ruvidi e non scivolosi (così come il retro-gamba della tuta che indossate, aggiungo). Metterete anche i piedi dentro fasce elastiche sul fondo, per aiutarvi a stare in equilibrio tra le onde. 

Il fiume è freddo, sapevatelo, e la tuta serve fino ad un certo punto, ma non ci farete più caso una volta che sarete nelle rapide. 

Compito della guida è dare ordini ai partecipanti quando si presenta una rapida o una curva. Vi insegnano anche cosa fare se per caso qualcuno avesse la sventura di cadere nel fiume, ma a posteriori posso dire che al livello base è assolutamente impossibile che ciò accada.

Esteban è stato una guida fantastica. Ha simulato scontri con grossi macigni, con la falesia, ha finto incontri con i coccodrilli e saltava qua e là nel gommone con un entusiasmo senza pari. 
Ci ha condotto nelle rapide, ci ha fatto fare il salto di una cascata (!) e alla fine ci ha fatto tuffare nel fiume da un masso sporgente  (in un punto dove l'acqua era ferma e adeguatamente profonda).
Parlava in francese, traduceva in inglese e nel nostro caso utilizzava anche alcune parole in italiano - destra, sinistra, avanti, sasso! -  che noi stessi gli avevamo insegnato (visto che gli altri 4 che erano con noi nel gommone erano francesi e per di più abbastanza muti e per niente proattivi). 
Poi i francesi che parlano italiano sono fortissimi, avanti amici, tutto a la destra, et voilà un pierre, comme tu dis en italien, uno sasso!

E' stata un'ora e mezza adrenalinica ed entusiasmante e quando tutto è finito ci è dispiaciuto un po'. Tuttavia sono stati i soldi meglio spesi di tutta la settimana.

Se andrete sul Verdon per le vacanze, dovete assolutamente provare il rafting o una delle altre attività. Non solo perchè sono alla portata di tutti ma anche perchè l'ambiente circostante è bellissimo e vale la pena viverlo "dal basso".











mercoledì 10 ottobre 2018

Alle Gole del Verdon con la famiglia/1 - Castellane

Quest’estate avevamo l’esigenza di non spostarci troppo da casa. Ma sapete com’è, la strada chiama i routard inside come noi e considerando posti belli alla distanza di una mezza giornata di auto da Milano, ci siamo rivolti - come spesso ci accade - verso ovest e cioè verso l’amata Francia.

Avevamo l’esigenza anche di stare tranquilli in un posto fresco dove ci fossero cose da fare: viaggiamo con un adolescente con numerosi libri delle vacanze appresso e un undicenne con tendenza alla noia tranne in presenza di qualsiasi tipo di specchio d'acqua.

Abbiamo così scelto di trascorrere una settimana a Castellane nel Parco Naturale Regionale del Verdon in Provenza.

Abbiamo trovato una buona offerta per una mobilhome in un piccolo campeggio praticamente in paese (conditio sine qua non: walking distance to the village) e senza sapere praticamente nulla dei luoghi siamo partiti.

Da subito siamo stati sorpresi dalla bellezza del posto. 

Siamo arrivati da nord (prima eravamo stati in Camargue, e nello spostamento da lì al Verdon siamo passati da Manosque a respirare un po' di aria provenzale e poi a vedere i campi di lavanda intorno a Valensole, anche se la lavanda era già stata tagliata).





Castellane ci è apparsa dall'alto e da subito ci è piaciuta. 

Raccolta sul fondovalle, con la cappella di Notre Dame du Roc su un costone roccioso a custodia della città, una bella piazza con i platani e vecchietti che giocano a petanque, un paio di giorni di mercato, vicoletti con bar e piazze con fontane e meritevoli boulangeries. 

Molto vivace e imperdibile tappa per muoversi agevolmente ad esplorare la zona.









Per rinfrescarsi nei pomeriggi d'estate, vicinissimo a Castellane c'è il lago di Castillon. 

Alla base nautica Sirocco (5km) troverete una spiaggia attrezzata con ombrelloni e materassini, bar, toilettes e noleggio natanti. 
A fianco, un bel tratto di spiaggia libera se venite con il vostro ombrellone. 

Ovviamente la spiaggia è di sassi e il lago è freddino. Ma i colori sono così belli e l'ambiente è così fantastico che sopravviverete!





Insomma il nostro posto preferito per passare il pomeriggio!

Quest'anno avevamo anche il nostro mitico kayak gonfiabile, ottimo supporto alle vacanze con adolescenti che dopo un po' in spiaggia si annoiano (già sperimentato sul lago di Mergozzo in Piemonte e lungo il Petit Rhone in Camargue).

Tornati a Castellane ci si può fermare in una delle piazzette del paese per la merenda, come abbiamo fatto spesso noi. Abbiamo persino trovato la crepe al miele che cercavamo da giorni!

Tra i negozi e le pasticcerie troverete numerose associazioni che propongono attività come rafting, canyioning, acqua speed etc etc. Sono tutti molto gentili e vi racconteranno di cosa si tratta e se un'attività è o meno alla vostra portata. Anche noi alla fine abbiamo scelto una discesa in rafting, in un post successivo vi racconteremo i dettagli.

lunedì 1 ottobre 2018

Dietro le quinte dell'Acquario di Genova

Era ben dieci anni che non tornavamo all'Acquario di Genova. Paolo non c'era ancora e Franz era piccolo piccolo.

Per dare più senso alla nostra giornata, appena arrivati all'Acquario abbiamo prenotato una visita guidata chiamata Dietro le quinte. Perché, a nostro parere,  è importantissimo sapere anche come funziona una struttura complessa come l'Acquario e venire a conoscenza dei progetti in corso relativi al recupero di alcune specie. 

La visita guidata ha un sovrapprezzo: è un regalo che ci siamo fatti, considerando che i biglietti d'ingresso li avevamo presi con i punti dell'Esselunga, non siamo rimasti a dormire a Genova e anche per il viaggio in treno abbiamo approfittato di un'offerta tutto sommato conveniente.

L'Acquario ci ha lasciati, come ci ricordavamo, stupefatti e ammirati. Abbiamo particolarmente apprezzato la vasca con i lamantini, le foche, gli squali, la vasca delle razze. Mentre quella dei pinguini purtroppo è sempre troppo piccola e gli animaletti ci sembrano sempre troppo tristi.







Aggiungo che, dopo aver visitato anche l'Oceanographic di Valencia, l'Acquario di Genova mi è sembrato troppo stretto e troppo affollato. Resta tuttavia una bella gita da cui siamo tornati molto soddisfatti.

Tornando al Dietro le quinte, si tratta di un percorso a tappe, lungo il quale, guidati da una biologa marina, siamo potuti entrare in stanze solitamente off-limits.

La prima tappa è stato il laboratorio del plancton, dove abbiamo potuto - grandi e piccoli - vedere al microscopio e poi proiettato su uno schermo il movimento di questi minuscoli organismi.





Poi siamo passati alle vasche delle meduse, anzi dietro le vasche delle meduse per vedere dove vengono 'allevati' e monitorati i cuccioli (si potrà dire cuccioli di medusa? insomma la nursery 😁) . Come vi posso far capire quanto erano belli? Assistere ad uno spettacolo del genere è impagabile!




Un'altra tappa sono le cucine, dove viene preparato il cibo per i pesci e per gli altri abitanti dell'acquario (in quantità inimmaginabile: ad esempio i lamantini mangiano 100 kg di verdura al giorno, i delfini 10 kg di pesce etc etc)

Il percorso dura un'ora e mezza. Vi consiglio assolutamente di provarlo, per sensibilizzare i bambini anche al fatto che l'acquario non serve solo per vedere i pesci, ma soprattutto è un luogo dove i pesci vengono curati e studiati. Il Dietro le Quinte serve anche per conoscere aspetti del mondo marino sconosciuti alla maggior parte di noi e ad ascoltare in diretta i racconti degli scienziati.

Poi abbiamo continuato da soli il giro dell'Acquario. Abbiamo visto un addetto subacqueo che puliva la vasca verticale delle murene (nel posto giusto al momento giusto) 😄😄 e altre cose bellissime!